| In realtà la domanda dovrebbe essere il contrario di quella da te posta, e la risposta è sotto gli occhi di tutti ogni giorno. Non è la "dottrina" ad essere bastata sul non-ego, bensì è la realtà oggettiva, ad esserne priva. La realtà individualista è una creazione dell'uomo, ed il motivo risiede nel profondo dell'umanità stessa, nella sua brama di possesso. E' la brama (non il desiderio, bensì la volontà di possesso insaziabile) a costituire questa "realtà individualista" del tutto umana e non universale.
Solo in presenza della tysna, cieca propensione agli oggetti e alle senzazioni, s'intraprende la paryesana, l'andar cercando attorno gli oggetti bramati; solo da questa ricerca, viene il labha, l'ottenimento temporaneo degli oggetti medesimi; senza di ciò non si avrebbe il viniscaya, la gratificazione che se ne ritrae; solo in presenza di essa nasce il karmachandas, "desiderio-fantasticheria" che realizza la pianificazione delle attività egoistiche; in mancanza di ciò non nascerebbe nel mondo lo adhyavasana, lo sforzo perseverante per ottenere e conservare la proprietà dell'oggetto; senza quest'ultima non si avrebbe il matsarya, il rapace senso del "mio"; mancanco quest'ultimo non si produrrebbe lo araksa, il tesaurizzare l'oggetto custodendolo e proteggendolo dagli altri, simbolicamente rappresentato dalla delimitazione del terreno posseduto; se ciò non si verificasse, il mondo non conoscerebbe l'armarsi di mazza, il combattimento, la conquista, la lite, la discussione, la calunnia, la menzogna ecc. La variante buddhista, del mito panindiano dell'origine della società presenta, in sostanza, l'istituzione della proprietà privata come origine d'una cascata di effetti negativi di tal fatta. Buddha era quindi un socialista ante-litteram? Forse. La cosa è stata sviluppata da alcuni maestri contemporanei, ma è un altro discorso...
Se ti interessa la cosa, ti consiglio il saggio di Piantelli (ed. Laterza, Buddhismo).
Ora, scusa ma mi permetto una piccola riflessione. Se tu davvero conoscessi un minimo di Buddhismo, queste cose le dovresti sapere. Nei tuoi post tuttavia, spesso dimostri (lasciatelo dire) una conoscenza molto superficiale della materia di cui vorresti trattare, e una sorta di "contro" a priori. La critica, se fatta con cognizione di causa, arricchisce, sempre. Punto. Quindi anche un sito "contro" potrebbe essere davvero un'ottima occasione per il dialogo, lo scambio e la conoscenza reciproca e quindi di arricchimento personale, nel rispetto, ovviamente di differenti punti di vista (ci mancherebbe altro che fosse il contrario). Invece in questo spazio virtuale mi pare che l'impronta che stai dando al tuo progetto sia diversa, forse nata da una brutta esperienza personale o da un desiderio di screditare per affermare una tua "verità" dei fatti che non ha altro su cui basarsi che sulla confutazione delle "tesi" altrui.
Ma questa ovviamente è solo un'opinione personale, che lascia il tempo che trova e che vale quello che può valere un messaggio su un forum. Quindi ti auguro un bel in bocca al lupo per il tuo progetto, suggerendoti, giusto per rendere un pò più serio il tutto, quanto meno di citare le fonti di quello che posti, senza lasciarti andare a considerazione personali che scoprono le tue lacune sull'argomento, facendo vacillare la credibilità dell'insieme.
Ciao!
-Tab
p.s. Spero tu non ti offenda o te la prenda a male, il mio intento non è certo quello di mancarti di rispetto, ho solo voluto approfittare per lasciare un'ultima riflessione personale.
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