Nella mia analisi del pensiero buddhista in tutte le sue forme.. non potevo non soffermarmi su un aspetto molto particolare della dottrina ,quello inerente alla sua elitarieta'...
Si parte infatti dalla visione theravada che esplicitamente condanna l'interpretazione "laica" delle parole del buddha (riservando la "via" esclusiavemente ai monaci),per arrivare alla via del diamante (la via del dalai lama per intenderci) che di fatto trova applicazione nella realta' in un governo di tipo teocratico che solo recentemente ha mostrato un leggero interesse al "moderno".
Recentemente mi sono imbattuto in analisi compiute da altri studiosi del settore (non mi ritengo uno "studioso" , ma per semplicita' mi autodefiniro' cosi' in questo forum
), che non solo hanno rimarcato questa strana corrispondenza tra autoritarismo e dharma, ma l'hanno anche documentata, rendendo la mia analisi piu' semplice e .. per fortuna... supportata da altre opinioni e da dati di fatto...
eccone un esempio
http://themachoresponse.blogspot.com/2007/...ing-to-god.html Oltre a questo rimando anche alle opere di Meera nanda.. la quale si scaglia apertamente contro uno dei four horsemen.. di gran lunga il peggiore secondo me... cioč SAM HARRIS.
Un neuroscienziato che sta tentando in maniera grossolana e non priva di contraddizioni di unire lo spiritualismo buddhista al pensiero razionale... ignorando quasi completamente che lo spiritualismo parta proprio dall'annullamento della facola' di razionalizzare propria dele nostre menti (cosa che altri, tra i quali Dawkins, damasio ecc... hanno fatto notrare in piu' di un'occasione).
a proposito vorrei rimandare alla lettura delle simpatiche storielle zen di ananda... il quale esplicitamente ci ha ricordato che lo spiritale con il razionale non ha nulla a che fare..
